In tutte le aziende, pubbliche o private che siano, saper garantire la continuità del servizio è una delle necessità principali, cosa per niente scontata data la numerosa quantità di problemi che in qualsiasi momento possono compromettere il normale svolgimento delle attività lavorative.
Guasti, imprevisti, errori umani dolosi o colposi e attacchi informatici sono i pericoli principali sia per le aziende che per i privati.
La migliore strategia consiste sempre nella prevenzione, mai nella reazione, l’unico modo per non correre il rischio di perdere irrimediabilmente tutti i dati è quello di possedere un backup degli stessi e di conservarlo in un luogo sicuro, ma non ci soffermeremo ulteriormente su questo punto in quanto già trattato in un precedente articolo. Ciò su cui vogliamo porre l’attenzione è il passaggio successivo, il backup infatti consente di tenere al “riparo” i dati e quindi viene necessariamente eseguito su di un supporto esterno al computer, questo implica che nel momento in cui si presenti la necessità di utilizzare tali salvataggi è necessario renderli fruibili, questa operazione prende appunto il nome di ripristino (o restore). Alcune statistiche relative ad una ricerca condotta da NetApp dimostrano che le attività di ripristino vengono spesso trascurate, addirittura in misura maggiore rispetto al backup. In particolare, solo il 33% delle aziende intervistate si dicono sicure di saper recuperare i dati in modo veloce ed efficace ed affrontare al meglio ogni emergenza.
La conoscenza delle procedure di backup e ripristino abbinate alla capacità di saperle eseguire correttamente consentono di:
- salvare e ripristinare i dati nella posizione in cui si ha bisogno di ritrovarli;
- risparmiare tempo e fatica.
Secondo l’Acronis Global Disaster Recovery Index 2012 ben il 50% delle aziende italiane ritiene che i dirigenti non siano in grado di garantire un supporto adeguato alle attività di backup e ripristino, questo può essere in alcuni casi comprensibile, soprattutto nelle aziende di dimensioni minori in cui non sempre vi sono IT Manager o altre figure professionali interne all’azienda in grado di istruire adeguatamente tutto il team, è però necessario che ogni impresa si affidi ad esperti per eseguire correttamente queste operazioni, di conseguenza se l’organigramma aziendale non prevede questa figura è indispensabile che ogni realtà si affidi ad un professionista di fiducia esterno, al contrario queste operazioni eseguite in modo approssimativo e insicuro causeranno una perdita di tempo e in alcuni casi addirittura la perdita dei dati.
Sies propone nustock per supportare le aziende in queste operazioni.
Fonte:
http://www.bitmat.it/blog/news/46133/netapp-alla-guida-del-progetto-horizon-2020